Presentazione libro

L’Associazione Culturale IL TESTIMONE in collaborazione con AVIS ZONA 4 invita all’incontro

La salute (non) è in vendita

Giuseppe Remuzzi
Direttore Istituto Mario Negri

Lunedì 13 marzo, ore 20,45
Clusone, Sala Legrenzi

Che la salute sia un diritto per tutti i cittadini lo dice la Costituzione. All’articolo 32 si legge:

La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività,
e garantisce cure agli indigenti. “

‍Questa enunciazione però non si è tradotta in assistenza sanitaria per tutti, per lo meno fino al 1978 quando fu istituito il Servizio Sanitario Nazionale (SSN), riformato poi nel 1992-1993. Prima c’erano le mutue, pubbliche e private – aziendali o di categoria professionale. I livelli di assistenza assicurati dalle diverse mutue però erano davvero disomogenei, e così non si ottemperava certo all’enunciazione costituzionale dell’eguaglianza nell’accesso alle cure.

La legge del 1978 si basava invece su tre principi fondamentali:

  • universalità: tutti icittadini hanno uguale diritto ad accedere alle prestazioni del ServizioSanitario Nazionale;
  • solidarietà: al finanziamento del Servizio contribuiscono tutti, in base al proprio reddito, con un criterio di progressività nella tassazione;
  • uniformità: le prestazioni fornite dal Servizio Sanitario Nazionale devono essere della stessa uniforme qualità, per tutti i cittadini, in tutte le Regioni

Questi principi corrispondono pienamente alla convinzione che la salute è un diritto e non un bene da lasciare alle dinamiche del libero mercato. Sono una misura della civiltà che in più occasioni nel corso della storia ci ha qualificato come un grande paese.

IL SERVIZIO SANITARIO NAZIONALE:
UN BENE PREZIOSO

Col Servizio Sanitario Nazionale l’Italia si è impegnata a dare a tutti la possibilità di accedere alle cure, indipendentemente dalle condizioni economiche e dal ceto sociale e questa è la cosa più preziosa che abbiamo e dobbiamo fare di tutto per conservarlo e difenderlo correggendolo eventualmente là dove è necessario, migliorandolo ancora, ma senza venire meno ai suoi principi costitutivi

Ma i costi della sanità aumentano di anno in anno, in Italia come in tutti i paesi industrializzati: dipende dall’invecchiamento della popolazione e dalla scoperta di nuove terapie e strumenti di diagnosi che spesso vengono presentati come indispensabili alle cure e necessari per venire incontro alle esigenze degli ammalati. E allora?

QUALE FUTURO PER IL SERVIZIO SANITARIO NAZIONALE?

Ne parleremo con il professor GIUSEPPE REMUZZI, autore del libro “LA SALUTE (NON) È IN VENDITA”

CHI È IL PROFESSOR GIUSEPPE REMUZZI

Direttore dell’Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri IRCCS

Laureato in Medicina e Chirurgia all’Università di Pavia nel 1974, specializzato in ematologia e nefrologia. Primario emerito della Divisione di Nefrologia dell’Ospedale di Bergamo e Professore di Nefrologia per “chiara fama” presso l’Università di Milano.

Da febbraio 2019 membro del Consiglio Superiore di Sanità.

La sua attività scientifica riguarda soprattutto le cause delle malattie renali e della loro progressione, il rigetto del trapianto e le possibilità di cura. Con un approccio innovativo le sue ricerche hanno permesso di aumentare il numero dei trapiantati. Per la sua attività ha ottenuto numerosi riconoscimenti tra cui nel 2007 il “John P. Peters Award” – il premio più prestigioso nel campo della nefrologia – dalla Società Americana di Nefrologia (ASN).

È stato l’unico italiano nel comitato editoriale del New England Journal of Medicine e ancora oggi in quello del Lancet.

Il Prof. Remuzzi è autore di centinaia di pubblicazioni su riviste internazionali e di diversi libri di successo. È editorialista del “Corriere della Sera”.


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