Il progetto mille gru per la pace nasce dalla tradizione popolare di molti paesi dell’estremo Oriente (incluso il Giappone), dove la gru (tsuru) è un animale che può vivere mille anni e che per questo è simbolo di salute e buona fortuna…
La storia di Sadako Sasakisi
La piccola Sadako Sasakisi viveva ad Hiroshima e si trovava a casa al momento dell’esplosione della bomba atomica. Lo spostamento violento d’aria la scaraventò fuori dalla finestra. Sua madre corse a cercarla, e la trovò poco lontano dalla sua abitazione: la bimba era apparentemente illesa. Crescendo divenne forte e atletica, ma nel 1954, all’età di undici anni, mentre si stava allenando per un’importante gara di corsa, fu colta da vertigini e cadde a terra. Nel gennaio del 1955 le fu diagnosticata una grave forma di leucemia, conseguenza delle radiazioni della bomba atomica. La ragazzina venne quindi ricoverata alla croce rossa di Hiroshima.
La sua migliore amica, Chizuko Hamamoto, le parlò di un’antica leggenda secondo cui, chi fosse riuscito a creare mille gru con la tecnica dell’origami avrebbe potuto esprimere un desiderio. Chizuko stessa realizzò per lei la prima, Sadako continuò nella speranza di poter tornare presto a correre. Comunque, il suo desiderio non era limitato a questo; Sadako stava dedicando al suo lavoro il massimo impegno, poiché credeva che così avrebbe posto fine a tutte le sofferenze, avrebbe curato tutte le vittime del mondo ed avrebbe portato loro la pace.
Durante i quattordici mesi trascorsi in ospedale, Sadako realizzò gru con qualsiasi carta a sua disposizione, ma dopo averne costruito 644 morì la mattina del 25 ottobre 1955.
Dopo la sua morte, nel 1958, grazie all’impegno dei suoi amici, fu collocata nel Parco del Memoriale della Pace una statua raffigurante Sadako mentre tende una gru d’oro verso il cielo, un monumento in memoria sua e degli altri bambini morti in seguito alla bomba atomica di Hiroshima. Ai piedi della statua, una targa reca incisa la frase: “Questo è il tuo pianto. La nostra preghiera. Pace nel mondo”. (tratto liberamente da “Sadako Sasaki – La bambina delle 1000 gru” di Antonino Leotta)
Il nostro progetto
Dalla conoscenza di questo progetto, alcune persone all’interno del festival incontriamoci sul Serio, hanno creduto di poter cogliere l’occasione per rivolgere un appello alla pace come desiderio condiviso di tante persone del nostro territorio dell’alta Valle Seriana superiore.
È così che nel corso di questi mesi il progetto gru ha contagiato tante persone di diverse età, all’interno di diversi gruppi ed è così che pian piano si è realizzata un’esplosione di gru che oggi arriva al festival con il risultato di circa 10.000 gru.
È un orgoglio e un grido di speranza, è un impegno che ci assumiamo nei confronti dei nostri figli e dei giovani di tutto il mondo che credono e vogliono la pace.
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